quello che le donne vogliono è quello che le donne pensano, in effetti.

Giri su Twitter e ti imbatti in un hashtag #quellocheledonnevogliono e scopri anche un bell’editoriale di Gramellini in tema.

Lo leggi e sorridi, con amarezza. Sorridi per la storia, una favola a lieto fine, con un messaggio con una morale antica ma anche futura.

Lasciare libere le donne di decidere cosa fare di se stesse, e conseguentemente libere di rendere le relazioni più vere, più autentiche.

Perché, spesso, quando una donna chiede cosa un uomo preferisca, spera ardentemente che la sua decisione di compagno coincida con quella sua di donna.  E ci resta male se non è così, ma accetta.

Accettare: inizialmente è su un piano di parità, io chiedo, tu dici, io accetto.

Una volta, due, tre, poi accettare diviene subire.

Troppi casi, troppi davvero in cui il “sì” consapevole è scambiato per un “sì” servile.

Altrettanto troppi sono quelli in cui il “no” detto talvolta dopo alcuni “sì” è interpretato come una rivolta, una ribellione da reprimere, da sopprimere addirittura.

Si soffoca la rivolta e si sopprimono i rivoltosi. Le rivoltose.

Quelle che non hanno accettato, quelle che non sono state libere di decidere, quelle che hanno detto una volta, una di troppo, no.

Cos’è che vogliono le donne? Vogliono essere. Donne. Persone.

Non cose.

Ma dobbiamo incominciare noi, donne, a sentirci “non cose”.

Poco acidamente vostra

D.G.

twitter: @danielagrossi

3 pensieri su “quello che le donne vogliono è quello che le donne pensano, in effetti.

  1. Condivido il tuo pensiero, ma a volte la mete ci mente, e allora scondo ci vuole il buon senso. Il dar il giusto valore alle cose senza essere condizonati. 🙂

  2. Pingback: Cosa vogliono le donne (di Gramellini). | Visionaria Follia

  3. L’aspettativa. Clicco sul link e appare la pubblicità di una macchina, poi di un’altra. Saranno gelose fra di loro? Quante canzoni per una macchina? Quante macchine devo acquistare? Magari non ho la patente, ma quelli insistono. Si contano i click per macchina, o i click finché matura l’utente? Il click inutile è un fallimento?
    Ci sono tante cose che non sappiamo: un programma che non funziona, un articolo che tarda adessere accettato, la mente non accetta i tempi di risposta alle azioni già intrapprese. ho appena tolto tre cose che mi sembravano invadenti, senza perdere tempo per capirle: sono cose e riappariranno quando sarò più calmo. Ora sono contento così, ma qualcosa ho perso per mancanza di voglia.
    Ciao Alberto

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