animalizzarsi in branco

La mia rubrica si chiama sorrisi di donna e vorrei che fosse e restasse un posto dove leggere qualcosa e poter riflettere sorridendo.

Purtroppo oggi ho letto un artcolo molto triste su una donna e su uno stupro di gruppo e vorrei usare questa vetrina come momento di riflessione, senza sorriso alcuno, purtroppo.

A Pizzoli, l’Aquila, nella notte tra Sabato e Domenica una studentessa di ingeneria poco più che ventenne è stata trovata priva di sensi, seminuda e in una pozza di sangue non distante dalla discoteca nella quale era andata a ballare con un’amica.

L’amica pare fosse tornata a casa prima, la studentessa invece ha bevuto o è stata indotta a farlo e poi è stata violentata con un oggetto non ancora ben identificato ma che non è compatibile con un rapporto sessuale ordinario. In ospedale la ragazza dichiara di non ricordare nulla, ma sta recuperando anche se dovrà rimanere ricoverata circa dieci giorni.

Una delle quattro persone fermate, un militare, ha dichiarato di essere stato con la ragazza ma che lei fosse consenziente. Spero che il pubblico ministero non abbia bisogno di troppo per dimostrare che una ragazza con ferite profonde, trovata sulla neve tra il sangue non sia compatibile con la definizione di consenziente.

Spero anche che i quattro ragazzi, che comunque sono stati identificati anche se sono liberi perchè in Italia funziona così, siano mentalmente sani, così da non potersi appellare a riduzioni di pena. Che poi essere mentalmente sani è offesa alla sanità mentale parlando di loro, ma ci siamo capiti.

Tra gli stupratori, di età inferiore ai venticinque anni, c’è anche una ragazza. Pensavo ingenuamente che solo gli uomini si animalizzassero in branco, invece capita anche a certi fantocci di donna.

Sono davvero triste a pensare a quanto si possa buttare va se stessi e la propria giovinezza distruggendo la vita di un’altra persona e la propria , sono allibita dalla mancanza di educazione, di cultura, di rispetto di certe paersone. Farei i complimenti anche ai genitori, che non sono mai esenti da colpe su quello che i figli diventano.

D.I.

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