Essere Isabella, oggi.

nastro-neroLeggi un post sul tuo social preferito e t’incuriosisce. Vai avanti e trovi un link e resti sgomenta. Eppure ogni giorno vedi un telegiornale che dovrebbe essere completo ed invece manca quella notizia, che per te è LA notizia di cronaca più agghiacciante degli ultimi tempi.

L’ennesima morte di una donna, Isabella si chiamava. Solo che ad ucciderla non è stato qualcuno, è stato il Destino, la fatica di vivere ogni giorno una vita che distrugge, anche a 34 anni.

E’ morta per infarto, Isabella: è morta su una banchina della metropolitana di Roma, mentre si recava come ogni mattina al lavoro.

Alzarsi alle 4, preparare la casa, le colazioni per i suoi quattro figli e per un marito disoccupato, per dare dignità alla sua famiglia. Prendere diversi mezzi di trasporto per andare in quel bar.

E magari sentirsi pure una cattiva madre, noi donne siamo fatte così, pensiamo sempre di non essere abbastanza.

E poi tornare a casa sfinita, dopo una giornata di lavoro e abbracciare i suoi bambini.

E da qualche giorno, Isabella non li abbraccerà più.

Due righe in cronaca e nessun servizio tv, per una donna come noi.

Potremmo essere noi Isabella.

Scusate, ma oggi ho poca voglia di scherzare.

D. G.

https://twitter.com/DanielaGrossi

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